Il 17 settembre 2011 l’IVA è passata dal
20 al 21%, un primo bilancio a dieci mesi di distanza evidenzia come, in base
ai dati raccolti dal Bollettino delle Entrare, il gettito IVA nel primo
trimestre dell’anno è diminuito di 789
milioni di euro. Il dato risulta essere in controtendenza con i consumi
medi delle famiglie registratisi sempre nelle stesso periodo (+ 1 miliardo di
euro rispetto al 2011). Apparentemente si potrebbe essere indotti a giungere a
considerazioni azzardate che provino a giustificare tale trend negativo, esempio
aumento dell’evasione IVA. Il dato però non deve distogliere
la nostra attenzione da un indicatore economico fondamentale: la produzione industriale nazionale (grafico
trend in alto).
Considerando che, il consumo
delle famiglie rappresenti un’entità sicuramente importante che incorpora in sé
una parte significativa del gettito IVA, la
produzione industriale (P.I.) ha sicuramente il peso maggiore in un sistema
economico. E’ importante ricordare come, nei principali studi delle
dinamiche economiche di un paese, la variabile primariamente utilizzata per
mettere in contrapposizione l’aumento della pressione fiscale sia proprio la
P.I. Significa che, dato un determinato livello di reddito del paese (r), le
aziende adegueranno la loro produzione in basse alla domanda corrente e quella
attesa. La domanda, oltre a comprendere quella proveniente dalle famiglie,
incorporerà quella di altri sistemi industriali, dello Stato e dei potenziali
compratori esteri (esportazioni). L’incremento
delle imposte (soprattutto quelle indirette come l’IVA) crea degli effetti distorsivi
dell’offerta immediatamente percettibili. Come si evince dal
grafico in alto, dato un livello di produzione Y2 con punto di equilibrio in
A, un aumento delle imposte genera uno spostamento della curva IS nella
posizione IS1. Questo significa che, il sistema impresa diminuirà la produzione
in vista di una contrazione della domanda, quindi anche del consumo delle
famiglie.
In conclusione, giustificare una
riduzione del gettito IVA come causa di un aumento dell’evasione fiscale può
essere parzialmente vero, un dato sicuramente insindacabile riguarda la
contrazione della produzione industriale registratasi nel terzo trimestre dell’anno
2012 (-5.6% - vedi grafico trend). Quest’ultimo fattore trova riscontro in una
riduzione del volume degli scambi (contrazione della produzione) causa
immediata della diminuzione delle entrate da parte dello Stato.
LS
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