Un problema particolarmente
sentito nel nostro paese, soprattutto nel sud Italia, riguarda la cattiva
consuetudine di elargire uno stipendio ai dipendenti privati inferiore rispetto
a quanto riportato in busta paga. È la condizione tipica nella quale si
ritrovano migliaia di persone che, costrette a subire condizioni lavorative
sfavorevoli, accettano di malgrado un trattamento economico iniquo. Lo
svantaggio principale sottostante questo tipo di pratica è la disparità fiscale
in capo al dipendente che accetta tale costrizione rispetto al lavoratore che
percepisce uno stipendio in linea al cedolino. In pratica, il primo, non solo
dovrà accontentarsi di una retribuzione inferiore, ma si ritroverà costretto a
pagare imposte (sottoforma di trattenute) su emolumenti mai percepiti. Dall’altra
parte invece, l’imprenditore disonesto, oltre a garantirsi un vantaggio
competitivo dato dall’imputazione a costi della produzione di oneri mai sostenuti,
potrà utilizzare questo sistema come prassi di ribasso generalizzato delle
retribuzioni.
Con la sentenza 31535/12,
pubblicata il 3 agosto dalla seconda sezione penale della Cassazione: l’imprenditore
che impone ai suoi dipendenti stipendi più bassi di quelli che risultano dai
cedolini dovrà rispondere del reato di estorsione con pene che vanno dall’ammenda
al carcere. Alla base della sentenza in oggetto vi è la legittimità dell’imputazione
a reato di estorsione, quest’ultimo pertanto, si prefigura come quella condotta
del datore di lavoro che, di fronte alla legittima aspettativa di assunzione da
parte del lavoratore, costringe l’aspirante dipendente ad accettare condizioni
di lavoro contrarie alla legge e ai contratti collettivi. Lo stesso vale per il
datore che, nell’imporre le pratiche illegali si approfitti delle condizioni
del mercato del lavoro, dove l’offerta prevale sulla domanda.
Un passo sicuramente importante
della giurisprudenza volto a contrastare il fenomeno. Il problema però potrà
essere seriamente contrastato nel momento in cui, in seguito alla denuncia del
dipendente di paga non conforme, si attivino quegli strumenti legislativi atti
alla sua tutela.
LS
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